(Gazzetta del Mezzogiorno, 28 Marzo 2019)

Prima di addentrarci nel tema inerente le politiche giovanili, ci siamo documentati su quali Regioni italiane hanno già lavorato e approfondito le tematiche prese, da noi, in esame. Il primo caso è stato quello della provincia autonoma di Trento che aggiorna l’intera materia, a quasi 10 anni dal varo della legge provinciale sulle politiche giovanili, siamo nel 2016. Le quattro priorità individuate nel documento corrispondono ad altrettanti obiettivi che la comunità trentina si dà e che mirano a favorire il protagonismo giovanile: crescita (far aumentare nel giovane la fiducia in se stesso, favorire l’autorealizzazione, accompagnare la transizione verso l’età adulta); responsabilità (intesa come l’acquisizione della consapevolezza di essere parte di una comunità, che si traduce nell’esercizio, da parte del giovane, di una cittadinanza attiva); potere (i giovani devono essere messi nella condizione di potersi costruire il futuro con le proprie mani; autonomia (i giovani vanno aiutati ad essere indipendenti e responsabili verso se stessi).Ad esse si accompagneranno azioni concrete che riguarderanno diversi settori di intervento tra cui: istruzione e formazione, occupazione, imprenditorialità, salute e benessere, partecipazione, volontariato, inclusione sociale, giovani nel mondo, creatività e cultura. Attenzioni specifiche saranno riservate a due snodi-chiave: l’occupabilità dei giovani e il servizio civile volontario. Il secondo caso analizzato è stato quello di Milano con la nascita di “MiGeneration- Net” che vuole coinvolgere i principali soggetti cittadini che aggregano giovani e che rivolgono loro progetti e iniziative, per meglio rispondere ai bisogni della popolazione giovanile della città. Il network nasce per favorire la partecipazione attiva e concreta di ragazze e ragazzi alla definizione delle politiche che li riguardano e per confrontarsi su temi specifici, anche ai fini della stesura del ‘Piano Operativo Giovani’, dedicato alla fascia d’età tra i 12 e i 35 anni. Il terzo caso analizzato è stato quello siciliano con progetti destinati ai giovani che hanno come finalità quella di aggregazione e formazione. Le politiche giovanili sono un ecosistema trasversale che passa dal sociale, alle infrastrutture, dalla cultura al lavoro. Investire nelle politiche giovanili significa investire nel futuro di una società.

 

L’Europa e i giovani: così Generazione Lucana è tra le 50 organizzazioni giovanili più influenti di tutto il vecchio continente

Come i giovani vivono le istituzioni europee, in che modo l’azione delle nuove generazioni può ridurre il gap tra società civile ed Europa. In che modo le diversità sono un elemento premiante in un’Europa sempre più soggetta a cambiamenti.
All’interno di questa cornice, Giovedi 7 Marzo 2019, a Bruxelles presso il Parlamento Europeo, si sono riunite le 50 organizzazioni giovanili più influenti tra gli stati membri. A rappresentare il sud Italia Generazione Lucana per la Basilicata e Re-Generation Y-outh Think tank per la Campania.Tra le 600 candidature giunte, nei mesi precedenti, le due organizzazioni si sono distinte per la loro mission e le attività svolte in questi mesi di lavoro nei rispettivi territori d’azione sia a livello locale che internazionale. Cosa di concreto hanno proposto i due rappresentanti, inviati speciali a Bruxelles?

Tra le trenta tematiche analizzate le organizzazioni si sono confrontate su tre specifiche: il ruolo dei giovani all’interno delle aree rurali, il gender-gap per quanto riguarda le questioni lavorative e salariali nel settore cultura e in che modo rendere locale le azioni europee. Per tutte e tre le tematiche le proposte evidenziano l’esigenza d’implementare azioni volte a informare rispetto alle opportunità, educare a un cambiamento di tipo culturale e promuovere azioni comuni.

Nella seconda parte dei lavori, i giovani si sono trovati a votare le migliori proposte degli stessi che rispondono a queste necessità: combattere le discriminazioni in genere, partendo dal riformare alcune regole anche a livello Europeo; ridurre il gap tra le aree urbane e rurali; realizzare una piattaforma che connetta buone prassi, innovatori, policy maker e ribaltare la prospettiva dalglobale-locale a “glocale”, ossia una dimensione economica che salvaguarda le caratteristiche di ciascun territorio e le specificità delle piccole imprese, valorizzandole a livello globale grazie alle tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni.

La sintesi e gli stimoli ricevuti grazie anche al confronto con il direttore della campagna #thistimeimvoting hanno posto l’attenzione su alcuni punti principali legati ad un’azione positiva da parte delle organizzazioni giovanili d’informazione oltre che di adesione alla vita delle istituzioni Europee.

L’auspicio non è solo un ritorno ai territori ma la consapevolezza che operare in sinergia e connessione è la chiave per affrontare nuove sfide che l’Europa (noi cittadini) ci poniamo, affinché le nostre siano Regioni per giovani.

A Palazzo nasce “Basilisky”. Ragazzi…Attivi

Quante volte ci sentiamo dire che le attuali generazioni sono distaccate dalle questioni d’interesse comune, che pensano solo a divertirsi e che non hanno valori? È da questa premessa che nasce “Basilisky” dall’idea di alcuni ragazzi di Palazzo San Gervasio (PZ) che, volenterosi di rompere la gabbia degli steriotipi negativi diretti ai giovani, decidono di rendersi utili nel loro comune. “Inizialmente la nostra attività è stata osteggiata da alcuni concittadini che ci ripetevano che non avremmo potuto realizzare nulla in Basilicata e che se avevamo proposte concrete dovevamo recarci altrove, la nostra regione è restia alle novità” racconta uno dei ragazzi del collettivo lucano che prosegue “La nostra volontà però è stata più forte delle parole scoraggianti di qualcuno.Il nostro obiettivo principale è stato quello di dimostrare che se i giovani si mettono insieme possono creare nuovi percorsi di sviluppo territoriale, prima impensabili”. Il cammino di Basilisky non è stato affatto semplice complici le difficoltà oggettive di trovare un posto gratuito in cui riunirsi, di riuscire a coinvolgere altri ragazzi palazzesi che non conoscevano dell’esistenza di questa missione e tante altre problematiche che caratterizzano i piccoli comuni lucani. Più che di giovani disinteressati si dovrebbe parlare dei pochi servizi che le nostre realtà erogano ai più piccoli e che li constrigono ad isolarsi pur vivendo nella stessa comunità. Nel Luglio del 2018 il collettivo partecipa, a Miglionico, al “Primo raduno informale” organizzato dall’associazione Generazione Lucana. Così commenta uno dei ragazzi “Un’esperienza incredibile che ci ha resi consapevoli sopratutto del fatto che noi,giovani lucani, NON SIAMO SOLI!”.Ed è così che si apre una grande collaborazione tra i due gruppi che, da Potenza a Matera, promuovono tutta una serie di iniziative nell’Alto Bradano: dalla data “Prendiamoci un caffè tour a Palazzo San Gervasio” alla partecipazione a “Lumen” dove il collettivo è stato protagonista nella realizzazione, in quattro comuni potentini, delle bag light che hanno accesso la piazza di Matera durante l’inagurazione dell’anno “Matera Capitale Europea Della Cultura”.

Un’esperienza straordinaria, quella di Basilisky, che attualmente è impegnata nell’attuazione di un progetto giovanile “Mappa delle idee per Palazzo San Gervasio” che comprende una molteplicità di proposte, da realizzare nel breve e nel lungo periodo, attraverso la riattivazione e la cooperazione tra cittadini di ogni età “Per riscoprire il piacere del vivere insieme in una piccola comunità”. In bocca al lupo ragazzi!

La nostra sfida – di Mariagrazia Decuzzi 

Se dovessero chiedermi di cosa hai bisogno da giovane lucano risponderei banalmente dell’automobile. Il tour di Generazione Lucana è stato l’esempio di quanto sia facile con un’automobile riconnettere i giovani di un territorio così frammentato e disconnesso. Giovani che hanno tanto in comune, tante idee, esigenze, tante progettualità. Giovani come noi che credono nella Basilicata e non vogliono abbandonarla, che si spendono ogni giorno per poter migliorare la loro e la vita della comunità in cui vivono.. Credo che non abbiamo nulla in più degli altri giovani, un’automobile e la fortuna di aver capito di avere una responsabilità nei confronti della nostra Regione e delle future generazioni che dovranno abitarla. Immaginiamo una Basilicata nuova, in cui costruire comunità attive e responsabili, attraverso lo sviluppo delle progettualità e delle potenzialità delle giovani generazioni, la condivisione dei processi decisionali e il coinvolgimento dei giovani che abitano il territorio, per far sì che la nostra diventi una terra più a misura di Giovani. Qual ‘è la vera ricchezza?